INTELLIGENZE ARTIFICIALI

>

Le donne usano l’IA meno degli uomini

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando vari settori, offrendo opportunità senza precedenti. Tuttavia, molti studi rilevano che le donne sono meno coinvolte nel suo utilizzo e sviluppo e questo potrebbe ampliare le disuguaglianze esistenti se non affrontato adeguatamente.

Comprendere il divario di genere nell’IA

Diversi recenti studi evidenziano una disparità nell’adozione dell’IA tra uomini e donne. Ad esempio, una ricerca della Bank for International Settlements del 2024 ha rilevato che il 50% degli uomini ha utilizzato strumenti di IA generativa nell’ultimo anno, rispetto al 37% delle donne. Questa differenza non riguarda solo l’accesso, ma riflette questioni più profonde legate all’educazione, alla cultura aziendale e alle norme sociali.

Fattori che contribuiscono al divario di genere

  1. Disparità educative: Le donne sono sottorappresentate nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), fondamentali per l’expertise nell’IA. Questa sotto-rappresentazione inizia presto, con meno ragazze che scelgono percorsi STEM, portando a una minore presenza femminile nelle professioni legate all’IA.
  2. Dinamiche lavorative: Nel settore tecnologico, le donne affrontano sfide come pregiudizi, mancanza di mentorship e limitate opportunità di avanzamento. Un rapporto World Economic Forum sottolinea l’esclusione delle donne in ogni fase del ciclo di vita dell’IA, dallo sviluppo all’implementazione, risultando in un panorama tecnologico privo di prospettive diversificate.
  3. Percezioni culturali: Stereotipi sociali sui ruoli di genere possono scoraggiare le donne dall’interagire con le tecnologie IA. Ad esempio, uno studio di Slack ha evidenziato che le donne tendono a percepire l’IA come una minaccia per il loro lavoro, portando a tassi di adozione più bassi.

Implicazioni del divario di genere nell’IA

  • Bias nei sistemi di IA: Modelli di IA addestrati su dati distorti possono perpetuare stereotipi e discriminazioni. Senza input diversificati, questi bias rimangono incontrollati, influenzando risultati in ambiti come assunzioni, concessione di prestiti e applicazione della legge.
  • Disparità economiche: Con l’IA che diventa centrale in vari settori, chi è competente nel suo utilizzo avrà probabilmente salari più alti e migliori opportunità lavorative. Se le donne sono meno coinvolte nell’IA, il divario salariale di genere potrebbe ampliarsi.

Strategie per colmare il divario

  1. Promuovere l’educazione STEM: Incoraggiare ragazze e giovani donne a intraprendere studi STEM può creare una solida pipeline di professioniste nell’IA. Iniziative come bootcamp di coding e programmi di mentorship possono svolgere un ruolo cruciale.
  2. Creare ambienti di lavoro inclusivi: Le aziende dovrebbero promuovere culture che supportino la diversità e l’inclusione, offrendo mentorship e chiari percorsi di carriera per le donne nel settore tecnologico.
  3. Affrontare i bias nello sviluppo dell’IA: Incorporare team diversificati nello sviluppo dell’IA può aiutare a identificare e mitigare i bias nei sistemi, portando a risultati più equi.
  4. Sensibilizzare l’opinione pubblica: Campagne educative possono informare sia uomini che donne sui benefici dell’IA e sfatare miti che potrebbero dissuadere le donne dall’interagire con queste tecnologie.

Leggi anche L’impatto della rielezione di Trump sull’IA

Perché è importante

Affrontare il divario di genere nell’IA non è solo una questione di equità, ma anche di innovazione e crescita economica. Garantendo una partecipazione diversificata nello sviluppo e nell’utilizzo dell’IA, possiamo creare tecnologie che servano meglio tutti i segmenti della società e promuovano un progresso inclusivo.