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CC Signals: come dire all’IA cosa può (e non può) usare dei tuoi contenuti

I suoni, le immagini, le parole che ogni giorno scorrono online sono la materia prima dell’intelligenza artificiale.Ma chi ha creato questi contenuti? E con quali diritti possono essere utilizzati per addestrare modelli di IA? La risposta a queste domande è ancora nebulosa, ma qualcosa sta cambiando: Creative Commons ha appena lanciato una proposta concreta, ambiziosa e aperta a tutti. Si chiama CC Signals.

Cos’è Creative Commons?

Creative Commons (CC) è un’organizzazione non profit che, dal 2001, promuove la condivisione e il riutilizzo legale dei contenuti grazie a un sistema di licenze libere. In pratica, permette agli autori di decidere in modo chiaro e trasparente come vogliono che il loro lavoro venga utilizzato da altri, senza dover passare per contratti complicati o cause legali. Le famose licenze CC-BYCC-BY-SACC0, ecc., sono ormai uno standard globale nel mondo del web, dell’educazione, della ricerca e della cultura.

Ma ora l’intelligenza artificiale sta cambiando tutto. I contenuti digitali non vengono solo letti da persone, ma anche da algoritmi: vengono usati per addestrare modelli linguistici, generare immagini, simulare comportamenti. E allora, serve un nuovo strumento.

Nasce CC Signals: segnali chiari per un uso etico dei dati da parte dell’IA

CC Signals è un sistema che consente a chi pubblica contenuti di segnalare, in modo leggibile sia per umani sia per macchine, le proprie preferenze sul loro utilizzo da parte dell’IA. Non si tratta solo di vietare o permettere: CC Signals vuole creare un patto sociale per l’era dell’IA, in cui l’uso dei dati avvenga nel rispetto reciproco tra chi crea e chi addestra.

Immagine da CC Signals © 2025 by Creative Commons

Il principio base è semplice: “We give. We take. We give back.” Chi condivide i propri contenuti contribuisce al progresso. Chi sviluppa l’IA ne beneficia. Ma è giusto che ci sia anche un ritorno, un contributo equo alla comunità.

CC Signals non è una licenza, ma un “segnale”: un metadato che può essere incluso in pagine web, dataset, repository o API per comunicare le condizioni desiderate. Ad esempio: “questo contenuto è disponibile solo per IA non commerciali” oppure “voglio che l’uso venga riconosciuto pubblicamente”.

Un progetto in divenire (e aperto a tutti)

Attualmente, CC Signals è in fase di consultazione pubblica, con una versione alpha prevista per novembre 2025. Creative Commons invita esperti, sviluppatori, creativi, accademici e aziende a partecipare al processo. Sono previsti vari incontri online aperti al pubblico (i “town hall”), e il progetto è ospitato su GitHub, dove chiunque può contribuire.

In un periodo in cui la discussione sull’uso dei dati da parte dell’IA è polarizzata tra chiusura totale e sfruttamento indiscriminato, CC Signals rappresenta un approccio intermedio, basato su trasparenza, reciprocità e fiducia.

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Perché ti riguarda (anche a chi non è tecnico)

Anche se non sei un programmatore o un creatore di IA, questa iniziativa ti riguarda. L’IA di domani verrà addestrata anche sui tuoi contenuti: le tue foto, i tuoi articoli, i tuoi post. Con CC Signals, hai la possibilità di dire la tua. E di contribuire a costruire un futuro digitale più giusto.