Per anni, Excel e le dashboard sono stati gli strumenti simbolo dell’analisi aziendale. Fogli di calcolo complessi, dashboard interattive, ore spese tra filtri, grafici e formule. Ma ora, qualcosa si è incrinato: l’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui lavoriamo con i dati. E lo sta facendo così rapidamente da mettere in discussione la sopravvivenza stessa di questi strumenti.
Siamo davanti a una rivoluzione silenziosa: non si tratta solo di migliorare l’analisi dati, ma di riscriverne le logiche operative, i costi e i ruoli coinvolti.
Il costo nascosto delle dashboard tradizionali
Dietro una dashboard apparentemente semplice si nasconde spesso una struttura rigida e costosa. Secondo Plino.ai, una dashboard standard richiede l’intervento di figure specializzate – analisti, sviluppatori BI, project manager – e si basa su un flusso rigido di raccolta dati, modellazione e visualizzazione. Ogni modifica richiede tempo, budget e competenze.

In media, una dashboard aziendale può costare dai 5.000 ai 20.000 euro, considerando ore uomo, licenze e tempi di sviluppo. E in molti casi, serve l’intervento continuo del reparto IT anche per piccole variazioni: un nuovo filtro, un cambiamento nella fonte dati, un’aggiunta di KPI.
Risultato? Dipendenza dai tecnici, aggiornamenti lenti e decisioni basate su dati già “vecchi” nel momento in cui vengono visualizzati.
L’intelligenza artificiale rompe il ciclo
Con l’introduzione dell’AI generativa, questo modello si sta sgretolando. Strumenti come Microsoft Copilot, Google Workspace AI, Tableau GPT e Power BI con Q&A in linguaggio naturale stanno spostando il potere analitico verso gli utenti non tecnici.
Oggi, un manager può chiedere:
“Mostrami le vendite dell’ultimo trimestre per area geografica e categoria prodotto, con un confronto sull’anno precedente.”
E ottenere in risposta un grafico aggiornato, senza passare da filtri o richieste all’IT. Il sistema capisce, elabora e visualizza in tempo reale.
Gartner prevede che entro il 2026 l’80% delle interazioni con strumenti di business intelligence avverrà tramite linguaggio naturale, eliminando la necessità di competenze tecniche avanzate.
Excel non è morto, ma ha cambiato pelle
Excel resta uno degli strumenti più usati al mondo per l’analisi dati. Ma sta vivendo una profonda trasformazione. Con Microsoft 365 Copilot, oggi è possibile:
- Scrivere formule complesse con una semplice frase (“calcola la media delle vendite per trimestre”)
- Creare grafici dinamici o tabelle pivot senza doverle configurare manualmente
- Riassumere, ripulire e analizzare grandi dataset con l’assistenza dell’AI
In parallelo, Microsoft Research, tramite il progetto Calc Intelligence, lavora da anni per potenziare l’“intelligenza nativa” di Excel, rendendo il foglio di calcolo capace di capire la logica dell’utente e supportare scelte complesse.
Altro esempio: SpreadsheetLLM, una tecnologia presentata da Microsoft nel 2023, consente ai modelli linguistici di lavorare con dati strutturati nei fogli di calcolo, mantenendo il contesto e la semantica delle celle.
Verso un’analisi più democratica
Uno degli effetti più interessanti dell’AI è l’abbattimento delle barriere d’accesso all’analisi dati. Prima erano dominio di controller, analisti e figure con competenze tecniche. Oggi, ogni reparto – dal marketing alle risorse umane – può interrogare i dati in autonomia, senza intermediari.
Questo cambio di paradigma significa:
- Decidere più velocemente, perché l’informazione è immediatamente accessibile
- Sperimentare di più, grazie alla riduzione del costo tecnico delle analisi
- Diffondere una cultura data-driven più ampia e trasversale
La fine di Excel e dashboard? No, ma della loro versione precedente sì
Non è la fine degli strumenti, ma la fine di un certo modo di usarli. Excel, Power BI, Looker, Tableau: tutti continueranno a esistere, ma diventeranno interfacce intelligenti, conversazionali e adattive, capaci di capire l’intento dell’utente e di proporre insight.
Il vero vantaggio non sarà solo nel risparmiare tempo o ridurre costi IT. Sarà nel cambiare il rapporto tra persone e dati, rendendolo più fluido, naturale, strategico.
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Conclusione: un futuro senza filtri
L’intelligenza artificiale sta riscrivendo le regole dell’analisi dati. Excel e dashboard non scompaiono, ma si evolvono in strumenti intelligenti, autonomi e accessibili.
Chi saprà adattarsi a questo nuovo ecosistema – imparando a porre le giuste domande all’AI e interpretare i risultati – avrà un vantaggio enorme.
Non si tratta di saper usare un nuovo tool. Si tratta di saper ragionare in un mondo in cui i dati rispondono da soli.